Arsenico, la Talete chiede alla Regione lo stato di calamità

Talete ha chiesto lo stato di calamità alla Regione Lazio.

Lo ha detto l’amministratore unico della spa, Salvatore Genova, come riporta il corriere di viterbo.

Le spese per la dearsenificazione sono diventate ormai insostenibili per l’azienda idrica. Lo ha detto l’amministratore unico della spa, Salvatore Genova, in apertura del convegno di ieri mattina all’Aldero Hotel, in cui è stato presentato l’innovativo progetto Life Bioas, che prevede l’utilizzo di bioassorbenti prodotti attraverso la carbonizzazione idrotermale della sansa d’oliva per la decontaminazione delle acque. Un sistema che consentirebbe di abbattere i costi di potabilizzazione fino al 68%.

La sperimentazione è già partita a Nepi – con risultati molto incoraggianti, ha fatto sapere il manager di Talete – ma di qui a quando i nuovi impianti potrebbero entrare in funzione, di acqua contaminata negli acquedotti viterbesi ne dovrà scorrere ancora molta. Per questo Genova – a fronte dell’arcinota situazione finanziaria in cui versa la società (che sta per accogliere i privati al suo interno) – ha chiesto alla Regione Lazio lo stato di calamità. D’altra parte, che l’arsenico nella Tuscia sia una calamità – considerata la natura vulcanica del territorio – non si sono dubbi.