Una delle atipicità di Viterbo è sempre stata la mancanza di una identità precisa, una zavorra vera e propria per la città, potenzialmente una città d’arte e per questo con un suo appeal turistico da sfruttare a pieno. Il problema è che chi ha amministrato sinora la vetus urbs non ha saputo dare risposte in tal senso, favorendo una certa confusione di lingue ed una avvilente frammentarietà di traguardi ed obiettivi da raggiungere. Ogni cambiamento netto e significativo non può non partire da una rivalutazione del centro storico e da un ridimensionamento del potere onnipresente delle auto in ogni dove (Viterbo ha un rapporto tra abitanti e macchine tanto alto da raggiungere numeri record a livello nazionale).
E qualcosa si è mosso negli ultimi tempi, ad un anno di distanza dall’inizio del mandato della sindaca Frontini: una prima cittadina che con molta decisione sembra aver preso la strada che porta alla città d’arte, accelerando in direzione chiusura del centro storico alle auto ed iniziando un lavoro di risistemazione degli spazi urbani e di controllo e disincentivazione del parcheggio selvaggio enormemente diffuso e antiestetico quanto simbolo di un’urbe che non riesce a darsi regole ed organizzazione conformi ad uno standard europeo.
Iniziando ad affrontare il problema del traffico e del wild parking la sindaca ha fatto intendere che tra i suoi principali progetti c’è proprio la riqualificazione del vero gioiello cittadino, il centro storico, e di volere riconsegnare ai cittadini spazi da ridestinare al passeggio e alla visita dei monumenti tranquilla e libera da smog e occupazione incontrollata di aree di pregio da parte di oppressive vetture pronte a tutto pur di collocarsi stabilmente.
La direzione è giusta, certo nella disabitudine pressocchè totale al rispetto delle regole, sarà molto probabilmente più difficile fare rispettare in pieno queste ultime specie all’inizio, ma il percorso sembra ormai essere stato tracciato e tornare indietro impossibile.
La Frontini accelera in direzione Viterbo città d’arte, l’interesse dei cittadini che vogliono una città moderna, dove tutto funzioni a dovere, è che il suo impegno vada in porto e che proietti Viterbo nel circuito turistico che conta per davvero.
(p.b.)