“So che è stato sequestrato il mezzo e un’altra macchina, ora sta indagando il pubblico ministero”. Non dice di più il sindaco di Nepi Franco Vita, anche “per rispetto a Rosilde che purtroppo ci ha lasciato”, come riporta il corriere di viterbo.
Tuttavia la notizia del sequestro di un’auto, in sosta e non coinvolta nell’incidente in cui ha perso la vita Rosilde Mazzalupi, una donna di 69 anni che sabato scorso è stata travolta da un camion, sembra confermare una delle ipotesi formulate nell’immediatezza del fatto: un’auto avrebbe coperto la visuale sia del conducente del mezzo, sia della vittima.
Se infatti è vero, come ha subito raccontato il sindaco, che il traffico veicolare in via Roma, dov’è avvenuto il fatto, si svolge nelle ore di punta a velocità molto basse, è anche vero che in quella zona non ci dovrebbero essere auto in sosta. E potrebbe essere stata una di queste a impedire a Mazzalupi di accorgersi dell’arrivo del camion, e al conducente di quest’ultimo dell’attraversamento della strada.
Nonostante il divieto di sosta, infatti, non è raro che ci siano auto ferme ai bordi della strada, collocate in una zona dove ci sono insediamenti produttivi e attività commerciali che richiamano molte persone.
Anche di sabato: “Un normalissimo sabato – si legge in uno dei tanti messaggi di cordoglio rivolti alla donna – in cui te andavi al cimitero come tuo solito fare. Poi, come tutti i sabati mattina, come da programma, di ritorno dal cimitero passavi a trovare mio padre e mia madre prima di tornare a casa dai tuoi amori. Per un motivo o per un altro, questo sabato non l’hai fatto e il destino ha voluto che succedesse questo”.