Crolla il numero dei passeggeri sulla Roma Nord. E’ quanto emerge da un rapporto realizzato dal comitato dei pendolari, che è andato a spulciare le convalide ai tornelli delle stazioni lungo la ferrovia, come scrive massimiliano conti sul corriere di viterbo.
Un dato, clamoroso, parla più di tutti: quello della stazione di Viterbo viale Trieste. Nel 2019 le convalide ai tornelli, tra biglietti e abbonamenti, erano state 82 mila, nel 2023 appena 10.773. E’ proprio il tratto extraurbano della ferrovia ex concessa quello dove si registra la maggiore fuga di passeggeri. Va detto anche che molti utilizzatori abituali della tratta salgono ormai senza ticket in mancanza pressoché totale di controlli. Altro indice del progressivo abbandono della ferrovia.
“La prima cosa che ci si domanda è: serve veramente questa ferrovia, viene realmente utilizzata? Gli utenti di Roma Nord lo sanno benissimo, è indispensabile; i pendolari a nord della Capitale la considerano un mezzo indispensabile. Senza traffico stradale il treno impiega decisamente meno dell’auto – scrive il comitato dei pendolari -. Da Civita Castellana a Viterbo serve la ferrovia? Com’è che i convogli sono quasi sempre vuoti? La risposta è semplice: molte corse del Cotral partono insieme al treno. Da Viterbo ben due corriere partono contemporaneamente intorno alle 13 zeppe di studenti per raggiungere Soriano nel Cimino”.
“I viterbesi e gli abitanti della Tuscia odiano questa ferrovia”.
“I continui cambi di orario – prosegue il comitato -, le infinite e improvvise soppressioni di corse, bus che inaspettatamente sostituiscono i treni, sono una delle cause principali per le quali i viterbesi e gli abitanti della Tuscia odiano questa ferrovia”.
Molti credono ancora che la ferrovia sia stata creata per collegare Viterbo con Roma, con un tempo di percorrenza di 2 ore e 37 minuti.
“Ma non sanno – sottolinea il comitato – che il collegamento diretto già esisteva con la ferrovia Roma-Capranica-Viterbo. La Roma Nord fu creata per collegare il maggior numero di paesi della Tuscia attraversando un bacino di utenza di gran lunga superiore alla consorella. Inoltre, qualcuno paragona questa ferrovia ad una mulattiera a rotaie, eppure quando la neve cade sui monti Cimini, l’unico vero collegamento che funziona è questo treno. Non si considera che il collegamento Civita Castellana-Viterbo è molto più veloce con il treno che con la corriera, ed a volte anche dell’auto, che certamente non tocca tutti i paesi attraversati dalla ferrovia”.
Massimiliano Conti
ARTICOLO COMPLETO SUL CORRIERE DI VITERBO DEL 25 MARZO – EDICOLA DIGITALE