Eh sì alle province autoreferenziali che passano il loro tempo a guardarsi l’ombelico invece che spaziare nell’immenso che le circonda fuori addirittura piace organizzare le spy story, ovviamente in scala: l’ultima è intitolata “Buttate la sindaca giù dalla torre” e vede come protagonista un ex seguace frontiniano ed il marito della prima cittadina.
L’ex consigliere di maggioranza Bruzziches ha querelato Frontini e consorte, perchè il primo, a quanto dimostrerebbero registrazioni effettuate dal consigliere suddetto in occasione di una cena a casa sua, avrebbe pesantemente minacciato lo stesso Bruzziches e la sua famiglia, nel ruolo di “anima nera” salva- movimento Viterbo 20 20 et sindaca (non si sa se dopo un dialogo, una discussione o una vivace polemica con lo stesso Bruzziches).
Ora che Bruzziches abbia diffuso un comunicato alla stampa raccontando il tutto ne prendiamo atto, ma le registrazioni nessuno le ha ascoltate, sono state depositate in procura, c’è un’indagine in corso, la magistratura farà come al solito egregiamente il suo lavoro e se ci sono stati reati chi li ha commessi sarà perseguito.
Resta solo difficile da capire un uomo navigato come Bruzziches, su piazza come commerciante da molti anni, abbia potuto non reagire alle contumelie descritte senza fare altro che registrare il tutto: dinanzi a minacce così dirompenti, che avrebbero messo paura a lui e alla sua famiglia, mantenere la calma non è da pazienti, ma da santi. Possibile che non abbia saputo tacitarli all’istante, e correre il giorno dopo fremente di rabbia a denunciarli?
E’ chiaro che, se il Cavini ha davvero pronunciato quelle frasi non merita giustificazioni, certe cose non si dicono neanche per scherzo. Eppure anche il sindaco consorte non ci sembra uno sprovveduto, è abituato a buttarla lì grossa da buontempone toscano, è un temperamentoso un po’ guascone, ma di lì a fare paura e a far nascere una spy story ce ne corre.
In ogni caso lo squallore dell’ambiente politico cittadino lo conosciamo, è enorme, si attivano i ventilatori per tutto, figuriamoci per un attacco verbale così furioso da sembrare quasi paradossale.
Che la Frontini riferisca in consiglio ci sembra inutile, l’argomento è scivoloso, l’inchiesta è agli inizi, potrebbe essere cavalcato da una opposizione finora inesistente come un dono ricevuto provvidenziale quanto inaspettato.
Meglio che la Procura faccia il suo lavoro e che la sindaca proceda per la sua strada come se nulla fosse: anche se lei e il marito, e non sembra proprio così per nulla, avessero compiuto il reato (??!!!?) più grave di tutti i tempi la città non avrebbe meritato questo C movie, questa sgangherata e deprimente spy story da provincia depressa.
Ps. E nell’ipotesi, per il momento del tutto irreale, per carità, che ci fosse un grande fratello dietro tutto ciò, bisognerebbe consigliargli di leggere Ian Fleming, John Le Carrè, Frederick Forsythe o Tom Clancy, le spy story bisogna imparare a scriverle bene, mica facile….
(pasquale bottone)