Condannato a un anno e 8 mesi un 36enne rumeno che aggredì e perseguitò la compagna 53enne per gelosia.
La pubblica accusa aveva chiesto 6 anni per l’uomo, che dopo l’ennesima aggressione fu denunciato dalla donna, anche lei originaria della Romania, assistita dall’avvocato Luigi Mancini in qualità di parte civile. La vittima ha ottenuto un risarcimento di 5 mila euro.
Stando all’impianto accusatorio le violenze si sarebbero consumate nel capoluogo tra l’estate e l’autunno del 2021. In particolare, il 36enne avrebbe tenuto costantemente sotto controllo la compagna. In due circostanze l’avrebbe afferrata per il collo fino farle perdere i sensi e l’avrebbe presa a schiaffi. In un’altra occasione, mentre erano in casa, il 36enne accusò la partner di aver fatto sparire dal telefono alcuni messaggi a suo avviso ambigui, sostenendo che stesse chattando di nascosto con altri uomini. Quindi l’avrebbe prima insultata, sfilandole lo smartphone dalle mani, e avrebbe cercato di strozzarla, per poi colpirla in pieno volto con un cazzotto, lasciandola tramortita sul pavimento. In seguito all’episodio fu la vittima stessa a presentarsi negli uffici della questura. Secondo la diagnosi certificata dai sanitari che la ebbero in cura, la donna riportò una contusione al viso e un trauma craniocervicale.
Condannato a un anno e 8 mesi un 36enne rumeno che aggredì e perseguitò la compagna 53enne per gelosia.
La pubblica accusa aveva chiesto 6 anni per l’uomo, che dopo l’ennesima aggressione fu denunciato dalla donna, anche lei originaria della Romania, assistita dall’avvocato Luigi Mancini in qualità di parte civile. La vittima ha ottenuto un risarcimento di 5 mila euro.
Stando all’impianto accusatorio le violenze si sarebbero consumate nel capoluogo tra l’estate e l’autunno del 2021. In particolare, il 36enne avrebbe tenuto costantemente sotto controllo la compagna. In due circostanze l’avrebbe afferrata per il collo fino farle perdere i sensi e l’avrebbe presa a schiaffi. In un’altra occasione, mentre erano in casa, il 36enne accusò la partner di aver fatto sparire dal telefono alcuni messaggi a suo avviso ambigui, sostenendo che stesse chattando di nascosto con altri uomini. Quindi l’avrebbe prima insultata, sfilandole lo smartphone dalle mani, e avrebbe cercato di strozzarla, per poi colpirla in pieno volto con un cazzotto, lasciandola tramortita sul pavimento. In seguito all’episodio fu la vittima stessa a presentarsi negli uffici della questura. Secondo la diagnosi certificata dai sanitari che la ebbero in cura, la donna riportò una contusione al viso e un trauma craniocervicale.